Tasting Championship, Nomacorc E Vino Libero Mettono Alla Prova Consumatori, Sommelier E Giornalisti

Una degustazione di tappi che sfida consumatori, sommelier e giornalisti a individuare differenze, scoprire l’evoluzione dei vini e comprendere meglio il ruolo della chiusura nel vino. Tre serate e un vero e proprio “torneo” tra campioni enologici: Torino, Roma e Milano nelle splendide cornici dei locali di Eataly.
Nasce così il “Tasting Championship” di Nomacorc e Vino Libero, che ha visto la sua prima tappa a Torino riscuotere l’interesse della stampa e degli appassionati che hanno potuto assaggiare 3 vini rossi, tappati lo stesso giorno nelle stesse condizioni, ma con tre chiusure differenti. Una degustazione che consente di approfondire quanto sia determinante il ruolo del tappo nella gestione dell’ossigeno, oggetto di studi e di numerose ricerche da parte di Nomacorc.
Il “campionato” ha fatto tappa a Roma il 21 aprile con una serata dedicata ai bianchi in occasione del compleanno della Capitale, è volato oltreoceano il 24 Aprile con tappa a Chicago e terminerà il 12 maggio a Milano, nella città di Expo, dove si svolgerà la finale tra i bianchi e i rossi selezionati nelle tappe precedenti. Chi sarà il campione? La risposta dal 12 maggio sul sito ed i social media di Nomacorc!

Vinitaly: Si Scrive Select Bio, Si Legge Sostenibilità

Select Bio, la prima chiusura a zero emissioni di Co2 di Nomacorc, conquista sempre più produttori italiani, come testimoniato allo scorso Vinitaly da molte aziende d’eccellenza. “Donnafugata è molto attenta alle qualità dei propri vini – ha detto José Rallo – perché quando facciamo un gran lavoro in vigna e un gran lavoro in cantina, vogliamo poi avere delle chiusure che possano proteggere i profumi, la ricchezza aromatica dei nostri vini. Nomacorc sicuramente è un materiale che sta dando ottimi risultati, anche con Select Bio che è prodotto con materiale vegetale, organico, e anche carbon neutral, quindi sposa la nostra filosofia sostenibile”.
“Devo dire che quello che mi è piaciuto di più in assoluto è l’idea che sia un tappo fatto con la canna da zucchero – ha aggiunto Riccardo Ricci Curbastro, dell’omonima azienda franciacortina – Perché questo? Perché oggi noi siamo una delle prime aziende italiane certificate per l’impronta carbonica, la Carbon Footprint, e poter dire che utlizziamo un tappo a base di canna da zucchero, trasformato in maniera intelligente dall’uomo, che può ancora essere riutilizzato e che è un prodotto che non inquina ci sembra molto importante”.
Non solo sostenibilità, ma anche prestazioni e gestione dell’ossigeno in bottiglia. Paolo Agostinelli, Export manager dell’azienda marchigiana Ciù Ciù, ha dichiarato: “La cessione dell’ossigeno in bottiglia è fondamentale per noi, perché lavoriamo molto con il Montepulciano, che è un vitigno rosso strutturato che trae grandi benefici dall’invecchiamento. In questi casi è sempre rischioso vedere l’evoluzione del vino, soprattutto con il sughero che evolve e fa maturare il vino in maniera incostante. Riteniamo che con Nomacorc, invece, siamo garantiti per quanto riguarda la stabilità dell’evoluzione nel tempo”.